Ogni anno, la serata del venerdì è incentrata su un grande alpinista della scena internazionale. Da sfondo sono le arene come gli Ottomila Himalayani, la Patagonia, il Grande Nord, le pareti dello Yosemite e delle Alpi.

I protagonisti sono i più noti esponenti dell’alpinismo mondiale del giorno d’oggi, che si sono distinti per le proprie imprese e lo stile con cui le hanno realizzate.

ALESSANDRO BAÙ

Space Vertigo: dalle pareti della Patagonia alle Tre Cime di Lavaredo

Alessandro ha iniziato ad arrampicare con suo papà, e nel frattempo giocava a pallanuoto. Giunto il momento di sedersi sui banchi dell’università per districarsi tra i libri di ingegneria, ha lasciato calottina e pallone per dedicarsi alle falesie e alle grandi pareti delle Dolomiti. Pian piano ha scoperto lo scialpinismo, il ghiaccio, il misto, l’alpinismo invernale e poi ha iniziato a viaggiare!

Contemporaneamente anche il lavoro di ingegnere portava Alessandro Baù a girare i mari su navi da costruzione; con il suo travetto portatile da valigia cercava di allenarmi e di ricaricare le batterie e tenersi così pronto per nuove avventure.

Parallelamente alla sua laurea, ottenuta nel 2007, iniziano i grandi progetti sulla parete delle pareti, la Nord-Ovest del Civetta. riesce a mettere a segno prime ripetizioni, prime solitarie e prime invernali su vie di grandissimo spessore come “Messico Cabrones” e “Nuvole Barocche” e poi tra il 2007 e il 2008 è nata “Chimera Verticale”. Poi, nel 2008, assieme a Nicola Tondini, è nata “Chimera Verticale”. Nel 2012, assieme a Alessandro Beber e Nicola Tondini apre “Colonne d'Ercole”. Tutte vie con difficoltà altissime, fino al X Grado in arrampicata libera.

Infine, i monti della Patagonia, le grandi pareti dei fiordi norvegesi, e infine il suo recente capolavoro: “Space Vertigo” sulla Cima Ovest di Lavaredo.

Alessandro Baù è oggi uno dei migliori che si trovano sulla scena italiana.

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